La prossima settimana – giugno 2017 – verrà riconsegnata alla Parrocchia la Deposizione (1556) del pittore lodigiano Callisto Piazza, dopo il restauro promosso dal Lions Club Castello. A questo proposito proponiamo un articolo di presentazione dell’architetto che ha seguito le varie fasi del restauro: avremo la possibilità di apprezzare meglio la qualità del dipinto, presente nella nostra Comunità ancor prima della costruzione dell’attuale chiesa di S. Margherita, quando la parrocchiale era molto più ridotta in dimensioni.
Il Lions sta preparando anche una adeguata presentazione, che avverrà presso la sede di Pandino della Banca popolare di Lodi sabato 10 giugno 2017, con inizio alle ore 9,30.

La decisione del Lions Club “Pandino il Castello” di fare un service
finalizzato al restauro del prezioso dipinto su tela raffigurante la
Deposizione di Cristo e ubicato nella canonica della chiesa Parrocchiale è un
gesto che va ben oltre il tecnico intervento di recupero di un’opera d’arte.
Questo dipinto fa parte, come altri Beni Culturali, mobili, immobili e
naturalistici di Pandino e del suo territorio, di un “unicum” di grande valore.
L’opera del pittore lodigiano Callisto Piazza (1500-1561) raffigura una delle scene più dolorose della Passione di Cristo. Per la Vergine Maria, la Maddalena, le tre Marie, Giovanni evangelista, Giuseppe d’Arimatea e altri astanti il momento è di grande intensità emotiva: Gesù dopo essere stato crocefisso – le tre croci vuote si stagliano sulla cima del monte Golgota luminoso e raffigurato sullo sfondo con grande maestria – e dichiarato morto viene tolto dalla croce e preparato per la sepoltura.

E’ il momento dell’ultimo saluto. Nonostante questo, nella scena che anticipa definitivamente il commiato da Gesù Cristo, che verrà deposto dopo poco, nel vicino Sepolcro non si vede disperazione anzi si legge una velata serenità che non è data dalla rassegnazione ma dalla speranza o probabilmente dalla certezza che dopo la morte c’è la resurrezione. Gesù aveva pronunciato, con
fermezza, nel discorso al tempio, la frase “Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo riedificherò…”. Il Piazza, non più giovane, ce lo vuole comunicare, ce lo dice con il suo pennello e questo si vede specialmente attraverso la lettura fisiognomica del Cristo, della Madonna e dell’Apostolo Giovanni.
Un cartiglio collocato immediatamente sotto al sudario, sulla sinistra del dipinto, reca l’iscrizione “Calistus Platea faciebat 1556”. Il restauro è stato complesso per le stratificazioni materiche che si sono succedute nel corso di precedenti restauri ma anche a causa di alcuni imprudenti interventi di pulitura. I lavori hanno visto
impegnati in prima persona due tra i più preparati restauratori della provincia, Luciana Manara ed Enrico Perni, che con sapienza e dedizione sono riusciti a restituire all’opera quella dignità compositiva e cromatica che gli appartiene.
L’intervento Lions Club di Pandino non si ferma al restauro ma prosegue nella sempre più importante opera di promozione e valorizzazione facendo un servizio alla comunità che è un esempio per tutti gli Enti e Istituzioni che a vario titolo si occupano di cultura. Con questo “service” si delinea un percorso da seguire un modello da imitare per portare il nostro immenso Patrimonio Culturale a diventare una importante risorsa culturale ed economica.