Quel gioiellino di chiesa che è Santa Marta non manca di riservare, ogni tanto, qualche sorpresa.
Quasi nessuno ci bada, ma sopra le porte laterali situate nel piccolo presbiterio e che conducono alla sagrestia e al campanile sono evidenti due piccoli affreschi, recuperati neli anni ’70 e databili a qualche decennio dopo la decorazione degli spicchi della volta, riportanti putti che presentano gli strumenti della Passione del Signore (chiodi, spugna dell’aceto, colonna della flagellazione…).

Ebbene quei due piccoli affreschi permettono di fare qualche ipotesi, dal momento che riportano due figure di frati francescani: sopra la porta del campanile c’è un san Francesco che riceve le stigmate, mentre frate Leone, suo compagno di viaggio al monte della Verna, è collocato in preghiera dentro una grotta: un episodio della vita del santo spesso sfruttato pittoricamente soprattutto nei quadri del ‘500.

Sopra la porta della sagrestia, invece, la figurina di san Bernardino da Siena, riconoscibile dall’Eucarestia fiammeggiante (non si vede il motto JHS, Jesus hominum salvator, tipico delle raffigurazioni del santo). Storicamente S. Bernardino, grande predicatore del ‘400, ha attraversato mezza Italia, ed è giunto anche nel ducato di Milano, dalle nostre parti.
La presenza di questi affreschi sarà soltanto devozione, oppure c’è stato un periodo in cui la cura della chiesetta è staat affidata ai francescani? Un capitolo ancora da esplorare!