La sala degli affreschi del nostro castello tutti la conoscono: un ambiente adatto agli incontri, alle feste e… alle mostre.
Mostrare, far vedere, coinvolgere e magari arrivare a dire “Che bello!”, oppure “che lavoro fine!”, oppure ancora “Ma io non sapevo che avevamo un patrimonio così interessante!”. Così dovrebbe accadere nei prossimi fine settimana, quando la Sala degli affreschi sarà aperta per vedere la
“Mostra dei paramenti sacri della nostra Parrocchia”.
Si tratta dell’ennesima e caparbia manifestazione di due associazioni pandinesi in particolare, Informamusica e Marius Genio e Macchina, che da un paio d’anni offrono alla popolazione occasioni di conoscenza del nostro patrimonio artistico religioso.
Sotto osservazione, negli ultimi tempi, in particolare la chiesa di S. Marta, con la sua storia, i suoi quadri, le sue confraternite.
E poi la chiesa parrocchiale attuale e quella precedente, con tanto di documentazione d’archivio.
Ora la mostra dei paramenti sacri, testimoni di una liturgia piena di colori, luce e simbologia, che ha caratterizzato la vita della Parrocchia soprattutto nel periodo precedente il Concilio Vaticano II (1959-1965).
Pianete, manipoli, baldacchini, completi, ceroferari, insegne, corali, graduali, camici, stole, pizzi, tovaglie, cartegloria…. Tutto aveva (ed ha) un nome, una funzione, e sarà interessante scoprirla ed in certo modo riviverla.
Per i più attenti una domanda verrà spontanea: perchè non ci sono quasi più nelle liturgie a cui oggi partecipiamo? Risposta da indagare, che va dalla semplificazione dei simboli alla necessità della comprensione degli stessi, dalla liturgia intesa come ‘assistenza’ (assisto alla Messa) alla liturgia come partecipazione (anch’io celebro Messa).
Una bella occasione di approfondimento della “Bellezza della fede” (questo il titotlo generale di tutte le manifestazione proposte) di cui siamo veramente grati agli organizzatori!