Come si dice le cose o durano troppo o troppo poco! Ecco, è proprio così. Sembrava ieri, tutti sul sagrato della chiesa, dopo messa nel cercare imperterriti di convincere gli ultimi amici ad intraprendere quella che per quanto mi riguarda è stata una delle esperienze più significative mai fatte. Siamo alla fine e ci dispiace. Si percepisce, sia nell’aria che nelle parole, ma è impossibile non pensare a quanto sia stato unico vivere e trasformare tutti insieme momenti che abitualmente consideriamo “quotidianità” in qualcosa di davvero importante per la nostra vita.
Colazioni, pranzi, cene, docce e molto altro trasformato in qualcosa di unico. Incredibile: questa è stata l’atmosfera creatasi durante la settimana. Un clima di aiuto, sostegno, risate a non finire ma anche ragionamenti profondi che spesso nelle nostre giornate tralasciamo.
Questa proposta che il Don e gli altri giovani ci hanno fatto così, come una scommessa (dato che tutti noi siamo alla prima esperienza di Settimana Comunitaria), l’abbiamo saputa cogliere e si è trasformata in qualcosa di inspiegabile che ha interrotto la superficialità ma anche la frenesia che caratterizzano le vite di noi adolescenti.
Daniel (17 anni)
Alcuni PENSIERI SPARSI…
Durante questa settimana vissuta con i miei amici, scoprendo nuove amicizie, mi ha fatto sentire a casa, come se fossimo una famiglia allargata. Infatti il momento più bello era la sera quando condividevamo tutti assieme la nostra giornata durante la cena. Grazie a tutti per la meravigliosa esperienza!
Ale (16 anni)
Al termine di questa settimana comunitaria, oltre che il bellissimo ricordo, mi è rimasta una grande gioia per aver trascorso una settimana fuori dall’ordinario, condividendo i vari momenti della giornata con i miei coetanei. Sono contenta perché in poco tempo ci siamo sentiti come una famiglia, in un clima di collaborazione ma anche di gioia e spensieratezza. Sono fiera del gruppo sempre più unito che si è formato… infatti al termine di questa esperienza ho rafforzato alcune amicizie.
Noemi (15 anni)
Inoltre mi reputo molto fortunata di aver fatto questa esperienza, perché non tutti i ragazzi della mia età hanno questa opportunità.
Il dono migliore che ho ricevuto da questa settimana è una nuova famiglia, che non è una famiglia genetica, ma è una famiglia costituita da amicizie. Grazie a questa famiglia ho potuto vivere l’esperienza al meglio, divertendomi ogni giorno sempre di più. Ringrazio quindi il Signore, per avermi permesso di vivere una settimana diversa rispetto alla “vita quotidiana”, che ha portato in me tanta gioia.
Luca (17 anni)
Questa esperienza mi è servita per capire che è bello condividere la propria giornata e la quotidianità con gli amici. Ho capito che se tutti fanno un pezzetto è meno difficile la gestione delle fatiche di ogni giorno ed inoltre è bello sapere di aver intorno persone su cui puoi sempre contare.
Sara (16 anni)
Relazione è la parola che ho scelto per descrivere questi giorni. Una parola apparentemente semplice che nasconde dietro un bisogno più grande: ritrovarsi, stare e crescere insieme nuovamente dopo un anno e mezzo in cui tutto ciò è stato impossibile. Proprio partendo da questa volontà di stare insieme, noi giovani con don Andrea e un gruppo di adolescenti dell’oratorio abbiamo pensato di mettere in comunione le nostre vite per una settimana in oratorio per vivere insieme, come un’unica famiglia.
Alessandro (32 anni)