
Cari amici […]
dopo diversi anni di vita e di ministero tra voi, ho avuto già numerose occasioni per incontrarvi, per cominciare a conoscere le tante realtà, per intessere rapporti di fraterna condivisione, per gioire e soffrire insieme. Vi confido che mi appresto a vivere questo impegno non come un obbligo ma come dono, non come adempimento formale ma come occasione di grazia.
Sono certo che il Signore ci stupirà, e sono anche interiormente curioso di scoprire risorse nascoste, storie di santità, chiamate a nuovi orizzonti di servizio e di testimonianza, insomma i semi del Regno, che lo Spirito sparge a piene mani nella storia degli uomini. La visita dovrà essere, per me, occasione di conversione e crescita, davanti a quanto chiede il Direttorio per il ministero dei Vescovi:
“Durante la visita, come in ogni esercizio del suo ministero, il vescovo si comporti con semplicità e amabilità, e dia esempio di pietà, carità e povertà: tutte virtù che, insieme alla prudenza, distinguono il Pastore della Chiesa… Avendo come modello Gesù, il buon Pastore, egli si presenti ai fedeli non ‘con ostentazione di eloquenza’ (1Cor 2,1), né con dimostrazioni di efficientismo, bensì rivestito di umiltà, bontà, interesse per le persone, capace di ascoltare e di farsi comprendere”.
Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi, 224.
Perciò mi affido alla preghiera di tutti, specie delle contemplative, degli anziani e dei malati. In obbedienza alla Parola di Dio, sull’esempio di Maria, lasciamo che lo Spirito crei in noi vera e cordiale sintonia con l’opera di Dio, iniziata da secoli, intrecciata con le nostre storie, destinata ad un compimento di gloria.
Con questa viva speranza, mi preparo all’incontro e vi porto nel cuore davanti a Gesù!
+Antonio, vescovo
