Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti (si chiamava ‘congrua’, veniva data ai soli parroci ad integrazione del reddito derivante in ogni parrocchia dai vecchi benefici parrocchiali): da quella data il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla generosità dei fedeli.
In Italia esistono circa 34.000 sacerdoti che svolgono la loro funzione di ‘pastori del gregge’.
Come si mantengono? Chi fornisce loro una remunerazione, uno stipendio?
Tutto dipende dalle scelte e dalla generosità dei credenti.
- Una piccola percentuale del mensile dei preti (che si aggira sui mille euro per dodici mensilità) deriva dalla gestione dei beni immobili che una volta erano in dotazione ad ogni parrocchia in seguito a donazioni, e che ora sono confluiti nell’unica gestione diocesana chiamata ‘Istituto sostentamento clero’.
- La parte più forte la fa l’8X1000, ovvero la scelta di destinare alla Chiesa cattolica la percentuale dell’Irpef che lo Stato destina al sostentamento delle religioni convenzionate. Nello specchietto qui sotto è evidente la distribuzione dei proventi dell’8×1000. La firma sul modello della dichiarazione dei redditi non costa nulla, ma contribuisce efficacemente – finchè lo Stato lo permetterà! – al sostegno economico della Chiesa.
- Una piccola parte è invece frutto della generosità personale dei credenti, che possono fare una libera offerta – deducibile nella dichiarazione dei redditi – alla Chiesa cattolica per il sostentamento dei suoi preti: è l’iniziativa che viene proposta ogni anno a fine novembre (quest’anno il 22). E’evidente che più cresce questa percentuale più si liberano risorse per altre iniziative benefiche (che sono tante e purtroppo poco conosciute – si vedano le attività Caritas in ogni Diocesi, su cui ci si può informare sui relativi siti internet! –

In sintesi: come si sostengono i sacerdoti?
Oggi le libere offerte riescono a coprire soltanto l’1,7%. Il resto è assicurato da:
Parrocchie ed enti ecclesiastici | 7,5% | |
Remunerazioni proprie dei
sacerdoti derivanti da prestazioni per l’insegnamento nelle scuole e servizio pastorale ad esempio presso ospedali | 16,7% | |
Idsc (Istituti diocesani per il
sostentamento del clero) attraverso le rendite dei propri patrimoni immobiliari | 6,5% | |
Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) attraverso l’8xmille | 67,5% |

La raccolta centralizzata delle offerte è l’unico sistema che consente all’ICSC (Istituto Centrale Sostentamento Clero) di svolgere un’equa distribuzione delle risorse economiche a tutti i sacerdoti.
Attraverso un sistema di punteggi, l’ICSC – una volta raccolte le offerte – distribuisce i fondi in maniera proporzionata per tutti i sacerdoti che operano nelle stesse condizioni. Ad esempio, un sacerdote appena ordinato ha diritto a un sostentamento mensile di 903,52 euro, mentre quello di un vescovo ai limiti della pensione è di 1.404,96 euro mensili. Ma il valore di un sacerdote è soprattutto nei suoi gesti.
Modalità per fare un’Offerta per il sostentamento dei sacerdoti
Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Insieme ai sacerdoti, si hanno a disposizione 4 modalità:
1 – Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta. In ogni chiesa si trova il dépliant apposito.
2 – Carta di credito
Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.insiemeaisacerdoti.it
3 – Versamento in banca
Gli sportelli delle principali banche italiane sono disponibili a ricevere un ordine di bonifico a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero-Erogazioni Liberali (elenco delle banche disponibile su www.insiemeaisacerdoti.it).
4 – Istituti Diocesani Sostentamento Clero
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.insiemeaisacerdoti.it).
L’offerta è deducibile.
Il contributo è libero. Per chi vuole queste Offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.
E’ un nostro dovere di appartenenti alla Chiesa italiana avere chiaro il meccanismo del sostentamento dei nostri sacerdoti: per evitare disinteresse o fantasiose ipotesi ci sono gli strumenti per un corretta informazione. Speriamo che lo sia anche questa pagina!!